martedì 21 ottobre 2008

Saviano e la condanna di "Gomorra"

Con il suo libro "Gomorra" ha squarciato il velo sugli affari del potentissimo clan dei Casalesi, vendendo milioni di copie. Il film tratto dal suo best seller strapremiato a Cannes è addirittura candidato all'Oscar. Troppo per i boss. Roberto Saviano è diventato il nemico giurato della camorra e contro di lui sarebbe stato disegnato un progetto omicida. Saviano vive scortato 24 ore su 24 dal 13 ottobre 2006, esattamente due anni fa, quando attaccò i boss in una manifestazione a Casal di Principe. "Non so se ne valeva la pena" - ha dichiarato l'interessato, che confessa di essere isolato dal mondo, dalla sua terra. "E' stata dura, durissima - dice - all'inizio pensi che ce la puoi fare... poi ti accorgi di aver perso tutto, gli affetti, le amicizie, i legami. Le uscite blindate mi hanno fatti diventare un uomo peggiore, una persona ossessionata, chiusa, sospettosa. Ma quando c'è in ballo la vita hai come l'impressione che non esista più niente di vero, di importante perché ogni cosa può finire da un momento all'altro. Mi lacera il sacrificio di un affetto importante". Ma com'è la vita quotidiana di Roberto Saviano? Il giornalista-scrittore confessa di passare, a volte, delle giornate terribili, chiuso in una casa che non è neanche casa sua. "Lo rifarei? So di aver fatto una cosa importante, ma non c'è mattina in cui mi chiedo perché l'ho fatto e non mi so rispondere, non so se ne valeva la pena". Il clan della camorra di Casal di Principe avrebbero messo a punto un piano per uccidere lo scrittore autore di "Gomorra" e la sua scorta, entro la fine dell'anno. È quanto avrebbe rivelato alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli un ufficiale di Polizia che a sua volta aveva avuto la soffiata da un superpentito. A convincere i clan che era ora di farla finita sarebbe stato il "troppo clamore" suscitato con il suo best seller. L'attentato doveva verificarsi sull'autostrada Roma-Napoli, "durante uno dei frequenti spostamenti di Saviano e degli uomini che lo proteggono". Tra l'altro nei giorni scorsi un altro pentito, aveva rivelato che il boss Giuseppe Setola "cercava di procurarsi dell'esplosivo con un detonatore e un telecomando: non mi ha spiegato cosa voleva farci, ma diceva che era un modo facile per uccidere".

domenica 12 ottobre 2008

Pausa

Crisi finanziaria, recessione, rigurgiti di fascismo, intolleranza, politici corrotti, mutui alle stelle, criminalità diffusa.. e chi più ne ha più ne metta....
PAUSA. Per oggi non voglio proprio pensarci. Vado a godermi questa splendida giornata di sole.
E ci ballo su con un classico (Pulp fiction)

Spese militari

Il mondo paga la tenuta del dollaro, i 560 miliardi di dollari in armamenti. Gli Stati Uniti, di fronte a questo disastro finanziario, dovrebbero fare come la Germania nazista sconfitta e costretta a pagare i debiti di guerra e corrispondere i debiti di PACE alle nazioni che ha messo in ginocchio.Tra Saddam e Bush chi ha fatto più danni? Più morti? Il primo è stato impiccato dal secondo che, nel frattempo ha impiccato anche l’economia mondiale. Da chi è stato eletto Bush? Dalla finanza americana, dalla National Rifle Association, l’organizzazione che promuove l’industria delle armi, dai petrolieri. Nel 1989 è caduto il muro di Berlino, nell’ottobre 2008 è caduto il muro di Wall Street insieme al delirio di una globalizzazione governata da chi ci guadagnava sopra. L’URSS non esiste più. Gli Stati Uniti, per adesso, ci sono ancora e ci spiegano l’economia, la finanza, la libertà. Ci occupano per proteggerci, fanno fallire le nostre banche, le nostre borse.
Fonte: Lester Brown (analista)

sabato 11 ottobre 2008

Suicidio (elettorale)



Stefano Borgonovo

Per una volta il mondo del calcio, sempre cosi bistrattato, è stato capace di regalare una serata di emozioni e lacrime, dando un grande contributo alla raccolta di fondi per la ricerca contro una malattia terribile. La Sla.
Un mix di campioni, tra presente e passato, si sono dati appuntamento per una serata di festa, una serata per distruggere "la stronza" come Borgonovo ha definito la sua malattia: la Sclerosi Laretale amiotrofica (Sla).Una serata divisa tra emozioni, sentimenti e ricordi iniziata con l'ingresso in campo del protagonista dell'evento, Stefano Borgonovo, che accompagnato da Roberto Baggio, suo compagno alla Fiorentina, è stato accolto dalla curva Fiesole con il coro "Borgogol, Borgogol", gli applausi e uno striscione: "B e B.. fantasia al potere... calcio da sogno... forza Stefano grande ragazzo semplice e buono".
Dove B&B sta per Baggio e Borgonovo, coppia d'oro di quella Fiorentina da sogno.
Tanta commozione in campo tra gli ex compagni, soprattutto per Rudd Gullit che non ha nascosto le lacrime per la condizione di un vecchio amico e compagno di squadra. Lacrime sì, ma anche tanti sorrisi, uno fra tutti, quello di Borgonovo che ha seguito il match da bordocampo. "Grazie Firenze - ha detto attraverso il computer che utilizza muovendo gli occhi -. Volevo dire ai malati miei compagni di viaggio di crederci, di credere nel calcio, nei calciatori e nella Lega Calcio".
Anche la moglie Chantal ringrazia Firenze: "Questo pieno di positività basterà a Stefano per tutto l'inverno ».

Coraggio Stefano, non mollare.

domenica 5 ottobre 2008

Italiano, brava gente?

E' passato oltre un mese dall'ultimo mio post. Si vede che non è più tempo di vacanze e il tempo libero è sempre meno...
Di fatti ne sono successe tante, ma voglio mettere in evidenza alcuni aspetti di cronaca che hanno in comune una preoccupante matrice di intolleranza e razzismo.
Ultimamente non passa giorno senza che si legga di un'aggressione, un pestaggio o una barbara uccisione, di un "diverso" (immigrato, nero, cinese, omosessuale e quant'altro..).
Sono fenomeni crescenti di razzismo e xenofobia alimentati, in un Paese in crisi di identità, dalla retorica politica, dalla strumentalizzazione mediatica e da legislazioni criminalizzanti, che trova spazio fertile nelle fasi di recessione economica ed insicurezza diffusa.
Insicurezza e paura seminati ad arte anche da questo governo, che per raccogliere consensi e voti non esita a cavalcare l'onda di una crescente richiesta di protezione, sapendo bene che è molto più semplice e comodo trovare un capro espiatorio che impegnarsi a risolvere i problemi reali.
Salvo poi indignarsi quando ci scappa il morto o scusarsi (vedi Alemanno) quando il fatto porta ad un clamore internazionale.
Speriamo soltanto che rimangano episodi isolati frutto delle menti bacate di pochi e che presto si possa tornare a dire degli italiani, brava gente...