sabato 15 novembre 2008

Potrebbe andar peggio?

dal mitico "Frankenstein Junior" di Mel Brooks

venerdì 14 novembre 2008

A.A.A. Concorso per ricercatori

La storia è sempre la stessa. Un posto da ricercatore, un solo candidato: il figlio del professore. Ma desta qualche sorpresa che si ripeta proprio oggi che nel Paese non si parla d'altro: la riforma Gelmini, i tagli all''università, i baroni e il nepotismo. Addirittura a Messina il Magnifico Rettore, Franco Tomasello, andrà a giudizio a marzo con l'accusa di concussione, abuso d'ufficio in concorso, tentata truffa e maltrattamenti e con lui altre 23 persone tra docenti, ricercatori e funzionari. Eppure proprio a Messina cosa accade? Accade che venerdì c'è un concorso a un posto da ricercatore alla Facoltà di Economia. E in quanti si presentano? In cinque? In due? No. Si presenta un solo candidato. E chi è questo candidato? È Ludovico Nicòtina, figlio del professore Giuseppe Nicòtina, ordinario di Diritto Processuale Civile presso la Facoltà di Economia del medesimo ateneo fino a maggio del 2008.I candidati per la verità erano tre, ma gli altri due concorrenti dopo che avevano fatto domanda hanno preferito non presentarsi all’esame. Strano. Avevano il 33 per cento periodico di vincere un concorso e ad un passo dall'obiettivo rinunciano. Quindi campo libero per l’unico candidato al posto di ricercatore. Via libera per il dottor Ludovico Nicòtina, che è risultato essere vincitore.
Tra l'altro pochi giorni fa l'Università di Messina era balzata alla cronaca per avere indetto un concorso (nonostante la gestione dell'ateneo sia sotto inchiesta) per la realizzazione di un quadro per l'aula magna per la "modica spesa" di 80.000,00 euro....
Sti cazzi.... direi... VIVA L'ITALIA.

martedì 21 ottobre 2008

Saviano e la condanna di "Gomorra"

Con il suo libro "Gomorra" ha squarciato il velo sugli affari del potentissimo clan dei Casalesi, vendendo milioni di copie. Il film tratto dal suo best seller strapremiato a Cannes è addirittura candidato all'Oscar. Troppo per i boss. Roberto Saviano è diventato il nemico giurato della camorra e contro di lui sarebbe stato disegnato un progetto omicida. Saviano vive scortato 24 ore su 24 dal 13 ottobre 2006, esattamente due anni fa, quando attaccò i boss in una manifestazione a Casal di Principe. "Non so se ne valeva la pena" - ha dichiarato l'interessato, che confessa di essere isolato dal mondo, dalla sua terra. "E' stata dura, durissima - dice - all'inizio pensi che ce la puoi fare... poi ti accorgi di aver perso tutto, gli affetti, le amicizie, i legami. Le uscite blindate mi hanno fatti diventare un uomo peggiore, una persona ossessionata, chiusa, sospettosa. Ma quando c'è in ballo la vita hai come l'impressione che non esista più niente di vero, di importante perché ogni cosa può finire da un momento all'altro. Mi lacera il sacrificio di un affetto importante". Ma com'è la vita quotidiana di Roberto Saviano? Il giornalista-scrittore confessa di passare, a volte, delle giornate terribili, chiuso in una casa che non è neanche casa sua. "Lo rifarei? So di aver fatto una cosa importante, ma non c'è mattina in cui mi chiedo perché l'ho fatto e non mi so rispondere, non so se ne valeva la pena". Il clan della camorra di Casal di Principe avrebbero messo a punto un piano per uccidere lo scrittore autore di "Gomorra" e la sua scorta, entro la fine dell'anno. È quanto avrebbe rivelato alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli un ufficiale di Polizia che a sua volta aveva avuto la soffiata da un superpentito. A convincere i clan che era ora di farla finita sarebbe stato il "troppo clamore" suscitato con il suo best seller. L'attentato doveva verificarsi sull'autostrada Roma-Napoli, "durante uno dei frequenti spostamenti di Saviano e degli uomini che lo proteggono". Tra l'altro nei giorni scorsi un altro pentito, aveva rivelato che il boss Giuseppe Setola "cercava di procurarsi dell'esplosivo con un detonatore e un telecomando: non mi ha spiegato cosa voleva farci, ma diceva che era un modo facile per uccidere".

domenica 12 ottobre 2008

Pausa

Crisi finanziaria, recessione, rigurgiti di fascismo, intolleranza, politici corrotti, mutui alle stelle, criminalità diffusa.. e chi più ne ha più ne metta....
PAUSA. Per oggi non voglio proprio pensarci. Vado a godermi questa splendida giornata di sole.
E ci ballo su con un classico (Pulp fiction)

Spese militari

Il mondo paga la tenuta del dollaro, i 560 miliardi di dollari in armamenti. Gli Stati Uniti, di fronte a questo disastro finanziario, dovrebbero fare come la Germania nazista sconfitta e costretta a pagare i debiti di guerra e corrispondere i debiti di PACE alle nazioni che ha messo in ginocchio.Tra Saddam e Bush chi ha fatto più danni? Più morti? Il primo è stato impiccato dal secondo che, nel frattempo ha impiccato anche l’economia mondiale. Da chi è stato eletto Bush? Dalla finanza americana, dalla National Rifle Association, l’organizzazione che promuove l’industria delle armi, dai petrolieri. Nel 1989 è caduto il muro di Berlino, nell’ottobre 2008 è caduto il muro di Wall Street insieme al delirio di una globalizzazione governata da chi ci guadagnava sopra. L’URSS non esiste più. Gli Stati Uniti, per adesso, ci sono ancora e ci spiegano l’economia, la finanza, la libertà. Ci occupano per proteggerci, fanno fallire le nostre banche, le nostre borse.
Fonte: Lester Brown (analista)

sabato 11 ottobre 2008

Suicidio (elettorale)



Stefano Borgonovo

Per una volta il mondo del calcio, sempre cosi bistrattato, è stato capace di regalare una serata di emozioni e lacrime, dando un grande contributo alla raccolta di fondi per la ricerca contro una malattia terribile. La Sla.
Un mix di campioni, tra presente e passato, si sono dati appuntamento per una serata di festa, una serata per distruggere "la stronza" come Borgonovo ha definito la sua malattia: la Sclerosi Laretale amiotrofica (Sla).Una serata divisa tra emozioni, sentimenti e ricordi iniziata con l'ingresso in campo del protagonista dell'evento, Stefano Borgonovo, che accompagnato da Roberto Baggio, suo compagno alla Fiorentina, è stato accolto dalla curva Fiesole con il coro "Borgogol, Borgogol", gli applausi e uno striscione: "B e B.. fantasia al potere... calcio da sogno... forza Stefano grande ragazzo semplice e buono".
Dove B&B sta per Baggio e Borgonovo, coppia d'oro di quella Fiorentina da sogno.
Tanta commozione in campo tra gli ex compagni, soprattutto per Rudd Gullit che non ha nascosto le lacrime per la condizione di un vecchio amico e compagno di squadra. Lacrime sì, ma anche tanti sorrisi, uno fra tutti, quello di Borgonovo che ha seguito il match da bordocampo. "Grazie Firenze - ha detto attraverso il computer che utilizza muovendo gli occhi -. Volevo dire ai malati miei compagni di viaggio di crederci, di credere nel calcio, nei calciatori e nella Lega Calcio".
Anche la moglie Chantal ringrazia Firenze: "Questo pieno di positività basterà a Stefano per tutto l'inverno ».

Coraggio Stefano, non mollare.

domenica 5 ottobre 2008

Italiano, brava gente?

E' passato oltre un mese dall'ultimo mio post. Si vede che non è più tempo di vacanze e il tempo libero è sempre meno...
Di fatti ne sono successe tante, ma voglio mettere in evidenza alcuni aspetti di cronaca che hanno in comune una preoccupante matrice di intolleranza e razzismo.
Ultimamente non passa giorno senza che si legga di un'aggressione, un pestaggio o una barbara uccisione, di un "diverso" (immigrato, nero, cinese, omosessuale e quant'altro..).
Sono fenomeni crescenti di razzismo e xenofobia alimentati, in un Paese in crisi di identità, dalla retorica politica, dalla strumentalizzazione mediatica e da legislazioni criminalizzanti, che trova spazio fertile nelle fasi di recessione economica ed insicurezza diffusa.
Insicurezza e paura seminati ad arte anche da questo governo, che per raccogliere consensi e voti non esita a cavalcare l'onda di una crescente richiesta di protezione, sapendo bene che è molto più semplice e comodo trovare un capro espiatorio che impegnarsi a risolvere i problemi reali.
Salvo poi indignarsi quando ci scappa il morto o scusarsi (vedi Alemanno) quando il fatto porta ad un clamore internazionale.
Speriamo soltanto che rimangano episodi isolati frutto delle menti bacate di pochi e che presto si possa tornare a dire degli italiani, brava gente...

martedì 2 settembre 2008

Calcio e violenza

Ritorna il campionato, e ritorna la violenza. Fazzoletti sul volto, brandendo bastoni e lanciando petardi, mille e cinquento ultrà del Napoli hanno assediato la stazione ferroviaria domenica mattina. Hanno preso in "ostaggio" un treno e centinaia di passeggeri sono stati costretti ad abbandonare gli scompartimenti spaventati dalle loro violenze. Sotto gli occhi della polizia in assetto antisommossa. Al rientro dalla capitale, nuovi tafferugli sono scoppiati nella stazione Termini: l'esplosione di un grosso petardo ha provocato un fuggi fuggi tra i passeggeri, mentre scontri con la polizia e il personale delle Ferrovie si sono accesi quando i supporter partenopei sono saliti sul treno senza pagare il biglietto. Un tifoso è rimasto ferito ad una mano. La Polizia ha caricato i tifosi ma la tensione in stazione si è dissolta solo pochi minuti prima delle 23 quando l'ultimo treno per Napoli, con lo scaglione finale dei tifosi partenopei, ha lasciato Termini. Lungo il viaggio di andata, da Napoli a Roma, i tifosi hanno devastato le carrozze, strappato le tendine; tagliato i sedili; infranti i finestrini e danneggiato i bagni. Alla fine, le Ferrovie hanno contato danni per 500.000 euro su 11 delle 15 vetture occupate dagli ultrà.
Per le Ferrovie non avrebbero dovuto salire sul treno quei tifosi perchè non avevano biglietto. E' stata un'ordinanza urgente della Prefettura di Napoli a prescrivere all'azienda di farli viaggiare. "Motivi di ordine pubblico", ha scritto il Prefetto. Così le Ferrovie hanno aperto gli sportelli agli ultrà e hanno addirittura consigliato ai passeggeri che erano già sul convoglio ed erano diretti a Torino di scendere e trovare "un'altra soluzione". Sono stati "cacciati" in 300, costretti a cambiare orario e convoglio.
tratto da "La Repubblica"

domenica 31 agosto 2008

Ai giorni d'oggi


Aeroporto di Comiso

La politica dei Ministri e dei sindaci dell’attuale governo del nostro irriconoscibile Paese non finisce mai di dare il peggio di sé. A Comiso, in Sicilia, si è deciso di cancellare il nome di Pio La Torre dall’aeroporto restituendogli l’intitolazione al generale fascistaVincenzo Magliocco.
Pio La Torre è uno dei martiri siciliani della mafia, ucciso dalla mafia per il suo impegno nella lotta al sistema politico-mafioso del secondo dopoguerra.
Eletto nel Parlamento italiano, La Torre decise nel 1981 di tornare in Sicilia come segretario regionale del Pci. Torna perché sente che sono tre i grandi problemi che bisogna affrontare e cercare di risolvere in Sicilia: la crisi economica, la criminalità mafiosa, la minaccia della pace nel Mediterraneo per l’installazione della base missilistica americana all’aeroporto di Comiso. Col suo ritorno in Sicilia, Pio La Torre mette in allarme molte centrali: del crimine organizzato, della destabilizzazione, della speculazione edilizia, del bellicismo. L’impegno suo nell’affrontare tutti questi problemi, e soprattutto la legge, che porta la sua firma, del sequestro dei beni dei mafiosi, fa maturare nel potere criminale la decisione di eliminarlo. La Torre viene ucciso la mattina del 30 aprile 1982 a Palermo, insieme al suo autista Rosario Di Salvo.
Nell'Italia di oggi, irriconoscibile e irriconoscente, l’attuale sindaco di Comiso di An Giuseppe Alfano (un nome una garanzia!) immemore o incosciente, ha deciso di togliere il nome di La Torre all’aeroporto e restituirlo al generale fascista Vincenzo Magliocco.
Dopo la via di Roma da intitolare as Almirante, le impronte digitali ai bambini rom, la criminalizzazione dei clandestini, dopo il lodo Alfano e tanto, tanto altro di questo onorevole Governo Berlusconi, questa è la poitica di ministri e piccoli sindaci del nostro irriconoscibile paese.

sabato 30 agosto 2008

L'Alitalia in mano a Fantozzi

Fresco di nomina il neo commissario dell'Alitalia, FANTOZZI, per descrivere la sfida che dovrà affrontare nel gestire la situazione dell'Alitalia dichiara in un intervista :''E' come se stessi salendo in corsa su un aereo senza benzina''.
Il che non promette niente di buono....
Forse il destino dei voli Alitalia sarà come descritto in questo video che ha come protagonista proprio Fantozzi?


Barack Obama

Circondato da una folla enorme, completamente impazzita, Barack Obama ha chiuso la Convention democratica con un grande appello a cambiare il Paese e a chiudere l'era "fallimentare" di George W. Bush: "America, siamo migliori di come siamo stati in questi ultimi otto anni. Siamo un Paese migliore di così". Accettando la candidatura per la corsa alla Casa Bianca "con profonda gratitudine e umiltà" esattamente 45 anni dopo lo storico discorso di Martin Luther King "I have a dream", il senatore nero ha parlato allo stadio di Denver davanti a 84mila persone, che sventolavano bandierine a stelle e strisce, alzavano i cartelli con la scritta "Change" e lo interrompevano con continue standing ovation, presentando il suo sogno di rinascita. Ma il suo discorso, come promesso, è stato meno retorico del solito: più diretto, grintoso e di sostanza. Pensato per convincere gli elettori indecisi, per mostrare che Obama ha davvero delle ricette per riformare gli Stati Uniti e può essere un Comandante in Capo di cui fidarsi. Per la prima volta ha anche attaccato a fondo John McCain, clone di una "presidenza fallita", smontando le sue politiche pezzo per pezzo: "Che cosa pensate di qualcuno convinto che Bush ha ragione in oltre il 90 per cento dei casi? Non so quale sia la vostra impressione, ma io non sono disposto ad avere solo un 10 per cento di cambiamenti". "McCain - ha detto - è tutto tranne che indipendente. Dice che la nostra economia ha fatto "grossi progressi" con George Bush. Dice che i fondamentali dell'economia sono solidi. E quando uno dei suoi consiglieri - ha aggiunto parlando dello stratega economico Phil Gramm - ha parlato delle preoccupazioni degli americani l'ha fatto chiamandoli "una nazione di frignoni" e ha detto che il vero problema è "la recessione mentale" di chi la abita e non la crisi che gli Stati Uniti stanno attraversando.
Il finale è stato spettacolare, più da concerto o da Olimpiadi che da Convention politica: una pioggia di coriandoli, i fuochi d'artificio e un applauso infinito.
Quanto dovremmo ancora aspettare per avere un Barack Obama anche in Italia?

mercoledì 27 agosto 2008

Appunti sul caso Alitalia

La situazione Alitalia è ancora in divenire, ma con la nascita della nuova società destinata a rilevarla e con le prime notizie che cominciano a filtrare, il sospetto dell'ennesima truffa politico-imprenditoriale è più che fondato. Perchè?

1) tra i principali imprenditori di questa nuova società ci sono: Toto (Air One), Ligresti, Gruppo Benetton, Tronchetti Provera. Non hanno bisogno di presentazioni. Le cronache (soprattutto giudiziare) parlano spessissimo di loro.
2) gli esuberi, obiettivamente necessari, diverrebero circa 7000, circa il doppio rispetto alla precedente offerta di AirFrance rifiutata, soprattutto a causa delle pressioni mediatiche della destra, all'epoca del precedente governo.
3) la montagna di debiti di Alitalia finirebbe sul nostro groppone, in modo che i soliti noti possano partire da una situazione pulita pulita, ritrovandosi in mano una compagnia aerea già pronta a costo zero.
4) che fine faranno la miriade di piccoli azionisti della vecchia Alitalia?

domenica 24 agosto 2008

Cuore, per non dimenticare

In memoria di Giovanni Falcone

In una recente intervista Berlusconi dichiara (senza vergogna) di voler riformare la giustizia ispirandosi a Giovanni Falcone. Aldilà di entrare nel merito tecnico della questione, trovo sia squallido utilizzare per i propri scopi il nome e il ricordo di chi ha veramente combattuto la mafia e l'illegalità sacrificando la propia vita, soprattutto se a farlo è qualcuno che proprio pulito non è; anzi...

Gli italiani non si meritavano Giovanni Falcone. Lui sapeva che lo avrebbero ammazzato. Così come lo sapeva Paolo Borsellino. Sono andati a morire come i primi cristiani nel Colosseo. Lasciati soli dalle istituzioni, dai partiti, da molti colleghi. Borsellino morì di fronte alla casa della madre. Non fu prevista nessuna misura di sicurezza. Ci andava ogni domenica. L’autobomba fu parcheggiata a pochi metri dal campanello del cancello. Il 13 luglio 1992, sei giorni prima dell’attentato, disse a un poliziotto: “Sono turbato. Sono preoccupato per voi, perché so che è arrivato il tritolo per me e non voglio coinvolgervi” (*). Sedici anni dopo Capaci, il presidente del Consiglio si chiama Silvio Berlusconi. In Parlamento ci sono Cuffaro e Dell’Utri. La mafia non ha più bisogno delle bombe. Gli bastano le leggi. “Un rapido elenco di ‘riforme’ : 1) sostanziale abolizione dell’art.41 bis che impediva la comunicazione tra i detenuti e l’esterno; 2) revisione di alcuni articoli del codice di procedura penale che hanno posto limiti all’utilizzabilità delle dichiarazioni accusatorie; 3) dopo la revisione di tali norme, vero cedimento alle richieste della destra, nessuna disposizione è stata varata a tutela dei cittadini non mafiosi che testimoniano nei processi di mafia; 4) la nuova legge sui collaboratori di giustizia ha provocato un’unica conseguenza: non si pente più nessuno; 5) la possibilità di allargare l’istituto del rito abbreviato anche ai reati più gravi, con uno sconto immediato di un terzo e la contemporanea conclusione delle indagini su quei fatti. A ciò va aggiunto che nessuna iniziativa è stata adottata per rendere operativa l’anagrafe dei conti e depositi bancari prevista sin dal 1991 su suggerimento di Giovanni Falcone”.
Berlusconi ha detto che vuole riformare quello che è rimasto della Giustizia e dice di volerlo fare “ispirandosi al pensiero di Falcone”. Può permettersi di dirlo senza che nessun giornalista presente gli sputi in faccia o, più sobriamente, gli ricordi la permanenza dell’eroe Mangano nella sua villa di Arcore. La riforma della Giustizia è già avvenuta da tempo. L’hanno attuata D’Alema e Fassino, Castelli e Berlusconi, Prodi e Mastella. Un passo alla volta. Un allungamento dei tempi di prescrizione alla volta. Un indulto alla volta. Una limitazione delle intercettazioni alla volta. Un'abolizione del falso in bilancio alla volta. Oggi siamo ai chiodi bipartisan nella bara.
tratto dal blog di BeppeGrillo
leggi approfondimento: Falcone e Borsellino


sabato 23 agosto 2008

Le Olimpiadi dei diritti umani

Le Olimpiadi si avviano alla conclusione con un paese, la Cina, che sarà certamente al primo posto nel medagliere delle gare.

Ma non è andata altrettanto bene in quella che doveva essere la gara più importante, le Olimpiadi dei diritti umani, dove ancora una volta sembra che la Cina si sia distinta per la continua violazione e repressione delle libertà individuali.

Secondo quanto riferisce Reporters sans frontieres (Rsf), l’organizzazione per la tutela della libertà di stampa, durante i giochi ci sono stati diversi reporter malmenati, aggrediti o arrestati , pellicole sequestrate, autori di scritti o foto indesiderate identificati ed espulsi. Episodi a cui si aggiungono situazioni tristi e paradossali come quello di anziani sfrattati dalle loro case per far posto agli impianti olimpici, invitati a chiedere un permesso per esprimere legalmente il proprio malcontento e in seguito a questo condannate a «un anno di rieducazione attraverso il lavoro». E non si contano i manifestanti Pro-Tibet arrestati o allontanati.

Tra pochi giorni i riflettori sulla Cina si spegneranno e ognuno farà il proprio bilancio. Di certo cè da augurarsi che non si spengano i riflettori su chi si batte per la salvaguardia dei diritti umani in Tibet, Cina e nel resto nel Mondo. Anche dove non ci sono riserve petrolifere da difendere....

Cagnetta salva neonato abbandonato

Come la leggendaria lupa capitolina, una cagna argentina di otto anni ha salvato un neonato di pochi giorni. Il piccolo era stato abbandonato in un campo vicino ad una baraccopoli di Buenos Aires; «la China» - questo il nome dell'animale, letteralmente sassolino ma anche fortuna - è riuscita a trasportarlo nella sua cuccia, a circa 50 metri di distanza, e lo ha accudito insieme ai suoi cuccioli appena partoriti.
Secondo quanto si legge sul quotidiano argentino Clarin, la cagnetta avrebbe spinto con delicatezza il bambino fino alla cuccia senza afferrarlo con i denti, perché non sono stati trovati segni di morsi sul piccolo. Il bambino, che presentava solo leggeri escoriazioni, è stato salvato da una morte certa che altrimenti sarebbe sopraggiunta per ipotermia. Il calore dei cuccioli e della China, invece, l’hanno protetto. Cuore di mamma
fonte: Corriere della sera

lunedì 18 agosto 2008

domenica 17 agosto 2008

L'estate dei divieti

In questa estate italiana, sono nate un ginepraio di norme, locali o nazionali. Anche il quotidiano britannico The Independent mette in guardia i turisti inglesi: «Attenti: se una cosa è divertente, l'Italia ha una legge che lo vieta".

Ci si ride sù, ma penso siano indice di un livello di tolleranza e di disponibilità verso gli altri sempre più basso e preoccupante.

Ma ecco l'elenco di alcuni divieti:
VENDITORI AMBULANTI: vietata la vendita abusiva di qualsiasi merce sulle spiagge. In diverse località, come Roma, Venezia, Firenze ed Alassio (Sv) è vietato trasportare merce in borsoni, sacchetti di plastica e simili. ANIMALI A Sirolo, in provincia di Ancona, è proibito l'ingresso di gatti e cani, anche con guinzaglio e museruola. MASSAGGI - Niente massaggi da personale ambulante sui litorali toscani e romagnoli. FUOCHI D'ARTIFICIO - A Positano non si possono sparare i fuochi d'artificio durante le feste private, ad esclusione del sabato. PICCIONI - In diverse città italiane è vietato dare da mangiare ai piccioni. FONTANE - Vietato rinfrescarsi nelle fontane pubbliche. ASCIUGAMANI - È proibito prenotare il proprio posto in spiaggia lasciando l'asciugamano in terra. ZOCCOLI - Camminare con gli zoccoli è troppo rumoroso, per questo è stato vietato a Positano e Capri. DECORO - In diverse località non si può camminare per strada senza maglietta o solo in bikini. GIOCHI IN SPIAGGIA - No al calcio, bocce, racchettoni e altri giochi in spiaggia. Ad Eraclea, Venezia, è vietato anche costruire castelli di sabbia, perché ostruiscono il passaggio ai bagnanti e non si possono scavare buche. In molte spiagge è vietato tuffarsi. SPIAGGIA - È vietato occupare la fascia di 5 metri della battigia destinata al transito dei bagnanti e anche accendere fuochi. TAGLIARE L'ERBA - A Forte dei Marmi è vietato usare il tagliaerba nelle ore pomeridiane e nei weekend. SKATEBOARD - No agli skateboard nel centro storico di Viareggio. ACCATTONAGGIO - Vietato chiedere l'elemosina, importunare i turisti, chiedere spiccioli ai passanti, in tutte le città d'Italia. FUMO - Non si può fumare nei parchi giochi pubblici attrezzati per i bambini a Verona. Divieto assoluto a Napoli e Bolzano. Sigaretta bandita in in spiaggia a Is Aruttas (Oristano). EFFUSIONI AMOROSE - Anche un bacio è vietato nelle automobili a Eboli (Sa). PIERCING - A Bologna è vietato farsi un piercing «su parti anatomiche le cui funzionalità potrebbero essere compromesse». SOSTA - A Capri è vietato sedersi sulle scalette della famosa piazzetta. A Genova non si può bivaccare nei vicoli del centro storico dalle 22 alle 6. A Voghera, nel pavese, non si può sostare sulle panchine e nei parchi pubblici, dopo le 23. A Viareggio, invece, è vietato appoggiare i piedi sulle panchine pubbliche in qualsiasi ora del giorno. BURQA - A Azzano Decimo (Pn), vietato alle donne musulmane girare per le vie del paese con indosso il tradizionale burqa REDDITO MINIMO - Per richiedere la residenza a Cittadella (Padova), bisogna avere un reddito minimo di sopravvivenza di 5000 euro LAVAVETRI - Divieto di intralciare in qualsiasi modo il traffico. Una misura per impedire che i lavavetri sulle strade.

giovedì 14 agosto 2008

Curiosando

Quasi Ferragosto.
Fa caldo (parecchio). Non sono al mare, non sono in montagna, non ho alcuna voglia di lavorare, la gamba mi tormenta, allora che faccio?
Creo un blog !
E' cosi che nasce "Curiosando", un blog-contenitore di notizie curiose raccolte sul web o al bar, con qualche sprazzo di buon umore disseminato quà e la, con vignette o altro.
Buon divertimento.